
di R. Ambroselli
Se il 27 marzo Papa Francesco era avanzato in Piazza San Pietro bagnata dalla pioggia del dolore portato da una terribile pandemia che non accennava ad avere fine, invocando l’aiuto di Gesù, nel pieno della tempesta, oggi ad essere al suo fianco è chiamata l’intera comunità dei Figli di Cristo, per invocare l’aiuto della Vergine Maria, nella preghiera che il Santo Padre ha sempre dimostrato di amare di più, il Santo Rosario.
Come sempre, dolore e amore sono i sentimenti che oggi assumono un volto nella preghiera comune, e che in questi mesi sono stati rappresentati dalle intenzioni del Papa alla Messa mattutina a Casa Santa Marta. Medici, infermieri, forze dell’ordine, malati, defunti, responsabili di governo e uomini di scienza. Un affresco dell’umanità disegnato da tempo, che Papa Francesco affida all’Amore della Madre Celeste con la seconda delle preghiere composte dal Papa in questo tempo di sofferenza:
“O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che il Padre Misericordioso intervenga con la sua mano onnipotente per liberarci da questa terribile pandemia, in modo che la vita possa riprendere in serenità il suo corso quotidiano. Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.”
Anche stavolta – con la semplicità e la forza che hanno contraddistinto la vita del Santo del quale ha scelto di portare il nome – Papa Francesco ha compiuto, con la sua chiamata alla preghiera, una scelta rivoluzionaria, forse senza precedenti nella storia della Chiesa.
Si intravede in questa chiamata alla preghiera di tutti i fedeli del mondo quasi un “filo rosso” con la predicazione “ordinaria” dello stesso Papa Francesco a Casa Santa Marta. Come in tante delle sue omelie pronunciate durante questo mese di maggio, emerge la preoccupazione di Francesco verso tutte quelle categorie di persone che sono state più colpite e “ferite” dalla pandemia, anche dalle conseguenze economiche della crisi sanitaria.
Ma c’è forse una lettura più profonda e nascosta nella rivoluzionaria scelta di chiamare il mondo alla preghiera fatta da Papa Francesco: la consapevolezza che solo con un appuntamento “ecumenico” di preghiera si può vincere un’altra battaglia, molto più grande, che tutti i credenti sono chiamatic a combattere, e che non si esaurisce nella fine dell’attuale pandemia: la battaglia contro il Male, che rischia di vincere a sua volta in danno dell’intera umanità.
La presenza sempre più invasiva del Male nella società moderna, inteso non quale entità astratta, ma quale pericolo concreto e tangibile, è infatti costantemente presente nella catechesi di Papa Francesco.
Anche in tempi recenti, nell’Angelus della prima domenica di Quaresima, affacciato dal Palazzo Apostolico in una Piazza San Pietro assolata come un giorno di primavera, Papa Francesco ci ha ricordato l’eterno «duello» tra Gesù e Satana, durante i quaranta giorni vissuti da Cristo nel deserto.
In questo luogo di «solitudine» ma anche di «tentazione», inizia una lotta che si concluderà con la morte del Figlio di Dio in Croce, per la salvezza dell’Umanità, l’ultimo “deserto” che, ci ricorda Papa Francesco, Gesù «deve attraversare per sconfiggere definitivamente Satana e liberare tutti noi dal suo potere».
Potere che, da soli con le nostre forze, non siamo in grado di contrastare.
«Al diavolo è concessa la possibilità di agire anche su di noi con le tentazioni», ammonisce Francesco. Bisogna pertanto «essere consapevoli della presenza di questo nemico astuto, interessato alla nostra condanna eterna, al nostro fallimento, e prepararci a difenderci da lui e a combatterlo».
Ecco forse il significato più vero e profondo dell’iniziativa presa da Papa Francesco: la consapevolezza che la pandemia in corso è solo un aspetto visibile della forza crescente del Male che avanza.
«Il tentatore seduce», ammonisce il Papa, ma «la grazia di Dio ci assicura, con la fede, la preghiera e la penitenza, la vittoria sul nemico». Ecco quindi la necessità assoluta ed urgente di rivolgerci in preghiera, in modo solenne ed unitario, a chi nel disegno divino è destinata ad essere la nostra più potente alleata contro il Male, la Vergine Maria.
Tutto questo ci riporta in fondo a un’altra verità di fede: che il Rosario stesso è una preghiera voluta dalla Madonna stessa. Basti pensare ad alcune delle più importanti apparizioni riconosciute dalla Chiesa, quelle di Lourdes e di Fatima, dove la Vergine si mostra in un contesto orante con il Rosario in mano.
Attraverso questo antico strumento di preghiera la Madonna ci dice che non abbandona il suo popolo, e ci è sempre accanto nei momenti di estrema difficoltà, come in questa terribile emergenza, proprio come accadde a Fatima nel 1917 durante la prima Guerra mondiale.
Non è quindi un caso, che già di recente, Papa Francesco avesse invitato tutti i fedeli a recitare il Rosario «a casa e in famiglia», indicando la proposta come la via maestra «per riscoprire la bellezza» di questa preghiera.
Non dobbiamo dimenticare che questo modo di pregare accompagna da secoli l’esistenza di chi crede, sia nei frangenti di maggiore disagio e di sofferenza, che anche nel momento della morte.
Il Rosario, con la recita dei suoi Misteri, è del resto nel suo significato più profondo anche il paradigma della nostra vita fatta di gioie e di dolori; ma infine, tutti noi credenti speriamo, anche di gloria eterna. Insomma: il Rosario rappresenta veramente, come direbbe Joseph Ratzinger, la “culla dell’anima”.
Concludiamo queste brevi considerazioni ricordando la lista dei 30 Santuari nel mondo e le intenzioni di preghiera: 1 maggio Nostra Signora di Walsingham (Inghilterra), “Per i defunti”; 2 maggioJesus the Saviour and Mother Mary (Nigeria), “Per coloro che non hanno potuto salutare i propri cari”;3 maggio Madonna di Częstochowa (Polonia), “Per i contagiati e i malati”;4 maggio Basilica dell’Annunciazione (Israele), “Per le donne in attesa e i nascituri”;5 maggioBeata Vergine del Rosario (Corea del Sud), “Per i bambini e gli adolescenti”;6 maggio Nostra Signora d’Aparecida (Brasile), “Per i giovani”;7 maggioOur Lady of Peace and Good Voyage (Filippine), “Per le famiglie”;8 maggioNostra Signora di Luján (Argentina), “Per gli operatori della comunicazione”; 9 maggioSanta Casa di Loreto (Italia), “Per gli anziani”;10 maggio Nostra Signora di Knock (Irlanda, “Per le persone con disabilità”;11 maggioVergine dei Poveri (Belgio), “Per i poveri, i senza tetto e le persone in difficoltà economica”; 12 maggioNotre Dame d’Afrique (Algeria), “Per le persone sole e per coloro che hanno perso la speranza”; 13 maggioBeata Vergine del Rosario (Portogallo), “Per i carcerati”;14 maggio Nostra Signora della Salute (India), “Per gli scienziati e gli istituti di ricerca medica”;15 maggio Madonna Regina della Pace (Bosnia) , “Per i migranti”;16 maggioSt. Mary’s Cathedral (Australia), “Per le vittime della violenza e della tratta umana”; 17 maggio Immacolate Conception (U.S.A.), “Per i responsabili delle nazioni e degli organismi internazionali”;18 maggioNostra Signora di Lourdes (Francia), “Per i medici e gli infermieri”; 19 maggioMeryem Ana (Turchía), “Per le popolazioni in guerra e la pace nel mondo”;20 maggioNostra Signora della Carità del Cobre (Cuba), “Per i farmacisti e il personale sanitario”;21 maggioMadonna di Nagasaki (Giappone), “Per gli operatori socio-assistenziali”; 22 maggioNostra Signora di Montserrat (Spagna), “Per i volontari”;23 maggio Notre Dame du Cap (Canada), “Per le forze dell’ordine, i militari e i pompieri”;24 maggio (Chiesa da confermare), “Per coloro che garantiscono i servizi essenziali”;25 maggioSantuario Nazionale della Madonna di Ta’Pinu (Malta), “Per gli insegnanti, gli studenti e gli educatori”; 26 maggioNostra Signora di Guadalupe (Messico), “Per i lavoratori e gli imprenditori”; 27 maggioMadre di Dio (Ucraina), “Per i disoccupati;”28 maggioMadonna Nera di Altötting (Germania), “Per il Papa, i vescovi, i presbiteri, i diaconi”; 29 maggioNostra Signora del Líbano (Líbano), “Per le persone consacrate”; 30 maggioBeata Vergine del Santo Rosario de Pompei (Italia), “Per la Chiesa”; infine, il 31 maggio, il mese di preghiera impetrata alla Vergine Maria si concluderà solennemente nei Giardini Vaticani, “Per la fine della pandemia e la ripresa della vita sociale e lavorativa”.
Il mondo in preghiera ai piedi della Vergine Maria