
di P. Antonio Di Masi C.SS.R.
Padre Agostino (Ernesto Luigi) Ca“Fu provvidenziale quella passeggiata che fece il cardinale D’Avanzo, Vescovo di Teano (dal 1860 al 1884), per la via dei platani, con il suo segretario. Infatti vedendo un pastore che faceva uscire il suo gregge da una casa diruta, domandò da quando esisteva quell’ovile così antico. Eminenza, <<quella è il rudere della prima chiesa di santa Reparata, allorché da Scauri fu trafugata dal principe Sicone per portarla a Benevento. Sicone trasportò, con un carro trainato da buoi, per non dare nell’occhio, per il furto fatto a Scauri; lì vi è una via dedicata, anche oggi, a Santa Reparata. Qui si fermarono i buoi, e la figlia di Sicone pregò il padre di lasciare qui l’urna della Santa che l’aveva miracolata; anche lei, con le sue ancelle, sarebbe rimasta qui>>” (dal manoscritto del P. Giovanni Di Maio).
Per esaudire il desiderio della figlia, che si chiamava Paga, il principe rinunciò a far proseguire il trasporto e costruì a Teano, all’incirca nell’830, un convento in cui insediò come badessa la figlia e lasciò il corpo della Santa come preziosissima reliquia.
Considerata l’importanza della Santa e del suo protettore longobardo, S. Reparata fu nominata compatrona di Teano insieme a S. Paride e da allora le sue reliquie riposano tranquille nella teca conservata nella chiesa, con annesso convento, attualmente conosciuto come Santuario Santa Reparata. Le monache alle quali fu affidata la preziosa reliquia appartenevano all’ordine delle Bendettine.
Successivamente, per molto tempo le reliquie furono custodite nella chiesa Cattedrale e nell’anno 1320 il Vescovo Goffredo Galluccio fece incidere sul grande arco della cattedrale la scritta: <<Divae Raparatae Guffridus Gallucius Pientiissime dicavit A.D. 1320>> (A Santa Reparata Goffredo Galluccio devotamente dedicò nell’anno 1320>>. Va ricordato che questo arco, con la relativa scritta, ha resistito anche al bombardamento dell’ottobre 1943.
Santa Reparata era nata a Cesarea Marittima, città della Palestina, verso l’anno 237, da famiglia cristiana. Fu martirizzata, giovanissima, il giorno 8 Ottobre dell’anno 249, al tempo della persecuzione scatenata da Decio, imperatore di Roma. Intorno al 638 le Reliquie della santa si trovavano a Scauri di Minturno, sicuramente portate dai cristiani della Palestina, fuggiti dalla loro terra in seguito all’ invasione araba del 637. A Scauri la santa Martire Reparata operò numerosi prodigi e miracoli, e se ne sparse la fama. Anche il duca di Benevento, di nome Sicone, volle portarvi la propria figlia, Paga, affetta da un male incurabile. Forse le vere ragioni del trasferimento delle reliquie verso l’interno vanno cercate nel pericolo costituito, ancora una volta, dai Saraceni e dalle loro continue razzie nei paesi della costa Italiana. In effetti documenti d’archivio e tracce archeologiche documentano un insediamento Islamico alle foci del Garigliano. E tale presenza, iniziata nell’883, ebbe termine nel 915 con la battaglia del Garigliano, che vide, forse per la prima volta, una un’alleanza di potentati Italiani raccogliere l’invito di Papa Giovanni VIII per eliminare un pericolo che veniva percepito come gravissimo.
La storia del Santuario e del convento può essere suddivisa in tre periodi: l’epoca delle Monache Benedettine (830 circa – 1559), epoca dei Frati Cappuccini (1559 – 1810), epoca dei Missionari Redentoristi (dal 1879 ad oggi). Le monache Benedettine, infatti, nel 1559 furono costrette a lasciare il loro monastero per motivi di sicurezza e in ottemperanza al decreto pontificio che vietava l’esistenza di conventi femminili fuori della cinta muraria; le religiose traslocarono nel monastero di santa Caterina.
I frati Cappuccini custodirono il santuario fino al 1810 quando la loro presenza terminò bruscamente per il decreto di soppressione Giuseppe Bonaparte che sopprimeva tutti gli Istituti religiosi. Le reliquie, allora furono di nuovo traslocate in Cattedrale e tutto il convento rimase abbandonato per 70 anni. Della loro presenza restano, oltre l’opera religiosa, gli affreschi ai lati dell’altare (del 1610) e gli affreschi del chiostro e del refettorio, attualmente coperti da vernice e, infine, il rifacimento della chiesa.
Nel 1879, come detto, il Cardinale Bartolomeo D’Avanzo riscattò il complesso dal Demanio, restaurò il fabbricato a sue spese e lo donò ai Missionari Redentoristi. Questi hanno caratterizzato la loro presenza con la predicazione e le missioni popolari in molti paesi della diocesi e con l’assistenza al santuario. Inoltre, davano la loro assistenza alla Congrega dei Conciatori e dei Calzolai e all’associazione delle Riparatine. Di grande importanza, in questo tempo, era anche la Fiera di santa Reparata, la cui esistenza è documentata dal 1500, e che nel 1836 fu ripristinata con Decreto Reale del 20 novembre. Il 17 ottobre 1909 le reliquie della Santa dalla Cattedrale furono traslate nella nostra Chiesa e, in tale circostanza, fu effettuata una ricognizione delle medesime.
Concludo riprendendo, con commozione, il quaderno della cronaca: “Il 6 ottobre 1943 Teano ebbe il primo forte bombardamento, in seguito al quale il superiore P. De Feo con i fratelli Falcione e D’Avino sfollò per sicurezza e andò a Furnolo…. Nel nostro collegio si insediò un piccolo numero di soldati Tedeschi… nel bombardamento del 22 ottobre 1943 una bomba cadde sulla parte anteriore del collegio… i soldati Alleati hanno spadroneggiato nel collegio: ciò che trovavano chiuso rompevano, forzavano… nella biblioteca hanno fatto un macello… si coabita con le truppe di occupazione francesi, marocchini… fino al 19 Agosto, quando la intera casa è libera e si pone la chiave alla porta”.
Terminati i lavori di ricostruzione dei danni bellici, il Vescovo Vincenzo Medori il 30 agosto 1947 consacrava la chiesa e la vita si avviava a prendere il ritmo normale della storia. Ed è una storia che continua…
Il Santuario di Santa Reparata in Teano