
di Antonio Migliozzi
Il Cammino Sinodale per la Chiesa universale, desiderato fortemente da Papa Francesco per il triennio 2021-2023, nel quale si inserisce il percorso di riflessione per la Chiesa Italiana fino al 2025, seppur lentamente, si accinge ad assumere una maggiore concretezza in questa prima “fase diocesana”.
La coincidenza non felice del Sinodo con l’acuirsi dell’emergenza pandemica, infatti, ha ritardato di qualche tempo la scansione temporale prevista nel cronoprogramma iniziale, tanto da indurre la Chiesa a rivedere ed estendere le scadenze previste per la consegna delle sintesi dei lavori della prima fase, quella che vede coinvolte in primo luogo le Diocesi, con le loro organizzazioni interne.
Anche per quanto riguarda le Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo, dunque, si è avuta una temporanea battuta d’arresto, in seguito al decreto del Vescovo che ha sospeso ogni incontro formativo in presenza per via dell’inasprirsi della situazione dei contagi da Covid-19 nei mesi di dicembre e gennaio. Appena, però, si è registrato un miglioramento globale e una complessiva significativa riduzione del numero dei contagi a livello nazionale e locale, si è gradualmente riavviata la macchina dei lavori sinodali.
Due appuntamenti formativi hanno introdotto le riflessioni che nel tempo di Quaresima e nel tempo di Pasqua interesseranno le realtà parrocchiali e associative delle nostre Diocesi. Giovedì 17 febbraio, sulla piattaforma virtuale messa a disposizione dagli Uffici per le Comunicazioni Sociali delle Diocesi, si è tenuto un primo incontro di riflessione e condivisione che ha visto come ospite e relatrice la prof.ssa Giuseppina De Simone, referente della Segreteria Nazionale per il Sinodo e Docente di Etica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (sez. San Luigi).
“Il mondo sta cambiando ma in esso risuona ancora la parola del Signore: ecco faccio una cosa nuova, non ve ne accorgete? Il suo rimprovero ci stimola ad aprire gli occhi, il cuore e la mente perché anche di fronte ai più difficili cambiamenti Dio è sempre con noi, e dove c’è Lui c’è novità e la gioia di essere fratelli e sorelle, c’è entusiasmo per riprendere con forza l’annuncio del Vangelo… entusiasmo perché la grazia continua a scendere abbondante su tutta l’umanità e su tutto l’universo”. Così la prof.ssa De Simone ha spronato l’uditorio a vivere una logica di cambiamento e di accoglienza, direttrici in cui va letto lo sforzo da compiere perché il cammino sinodale della Chiesa non sia vanificato da stanchezza e sfiducia, ma sia occasione per “ritrovare la bellezza di essere Chiesa e la consapevolezza di ciò che si fa Chiesa in questo tempo particolare e nei luoghi in cui il Signore ci ha posto, vivendo la gioia e la fatica dell’essere insieme”. Un ascolto, quello richiesto per camminare insieme, da pianificare, da prendere in seria considerazione, da vivere “in mezzo alla gente”, come Gesù.
Un secondo spunto di riflessione, offerto in un incontro tenuto il 23 e il 24 febbraio da don Francesco Cosentino, Officiale della Segreteria di Stato e Docente di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana, ha invitato sia i laici che il Clero delle due Diocesi sorelle a vivere il Cammino sinodale come un tempo di Grazia, un’esigenza quasi intrinseca della Chiesa che, come ci ha ricordato più volte Papa Francesco, “o è sinodale o non è Chiesa”.
Il passaggio da una “Chiesa che resiste” nonostante i tempi a una “Chiesa in movimento” che attraversi il tempo è lo snodo attraverso il quale poter comprendere il senso della sinodalità, del percorrere la stessa strada insieme, che il Papa e gli eventi contingenti che stiamo vivendo suggeriscono all’intera comunità dei credenti.
La crisi, che a più livelli si va registrando in un mondo frenetico e convulso come quello in cui oggi siamo chiamati ad annunciare il Vangelo, infatti, è da considerarsi un’opportunità e, allo stesso tempo, il Sinodo è il mezzo di cui oggi la Chiesa dispone per poter convertire se stessa a nuove strutture e metodi che siano espressione di una maggiore prossimità a tutti. La Chiesa in uscita, dunque, non è un vaneggiamento degli ultimi Pontefici, ma l’espressione concreta della missionarietà che è costitutiva del corpo mistico di Cristo: una Chiesa dell’ascolto, una Chiesa dell’incontro, una Chiesa che sappia toccare la vita concreta delle persone.
In tal senso, ci inducono a riflettere le parole di Papa Francesco: “Viviamo dunque questa occasione di incontro, ascolto e riflessione come un tempo di grazia, fratelli e sorelle, un tempo di grazia che, nella gioia del Vangelo, ci permetta di cogliere almeno tre opportunità. La prima è quella di incamminarci non occasionalmente ma strutturalmente verso una Chiesa sinodale: un luogo aperto, dove tutti si sentano a casa e possano partecipare. Il Sinodo ci offre poi l’opportunità di diventare Chiesa dell’ascolto: ascoltare i fratelli e le sorelle sulle speranze e le crisi della fede nelle diverse zone del mondo, sulle urgenze di rinnovamento della vita pastorale, sui segnali che provengono dalle realtà locali. Infine, abbiamo l’opportunità di diventare una Chiesa della vicinanza. Torniamo sempre allo stile di Dio: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza…E questo non solo a parole, ma con la presenza, così che si stabiliscano maggiori legami di amicizia con la società e il mondo: una Chiesa che non si separa dalla vita, ma si fa carico delle fragilità e delle povertà del nostro tempo, curando le ferite e risanando i cuori affranti con il balsamo di Dio”.
Il Vescovo, S.E. Mons. Cirulli, che, per Grazia di Dio e della Sede Apostolica presiede nella carità le comunità diocesane di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo, insieme all’Equipe dei referenti per il Cammino Sinodale, ha ritenuto di approfondire proprio la dimensione dell’ascolto e della prossimità della Chiesa al vissuto della gente. L’esortazione del Papa e le provocazioni di don Francesco Cosentino, quindi, si sono tradotte, per i Presbiteri della nostra Diocesi, in una serie di domande franche, immediate e profonde, delle quali sono stati oggetto gli incontri foraniali programmati per la seconda metà del mese di febbraio.
• Guardiamo alla nostra situazione reale, delle nostre Comunità e della nostra diocesi: siamo una Chiesa sinodale? Quali sono i segni già presenti di uno stile sinodale grazie al quale la Comunità si presenta come luogo aperto e ospitale, e quali sono invece gli ostacoli o gli aspetti su cui crescere?
• Le nostre Comunità sono capaci di vivere l’ascolto e il discernimento comunitario come strumento ordinario dell’azione pastorale? C’è il reale coinvolgimento di tutti e la partecipazione di ciascuno? Come sono le relazioni con gli organi di consultazione delle parrocchie e cosa migliorare?
• In merito all’evangelizzazione quali sono oggi le urgenze nel nostro territorio? Cosa ripensare sulla catechesi, l’annuncio, la celebrazione dei sacramenti, ecc?
• Abbiamo operatori laici formati e preparati che possano realmente vivere la corresponsabilità della missione evangelizzatrice? Possiamo investire di più nella formazione del laicato? Come?
• C’è uno stile sinodale anche fra noi presbiteri? Riusciamo a “camminare insieme”, a condividere e pensare insieme qualche progetto pastorale, a collaborare, a vivere una fraterna amicizia?
Spronati ad un’autentica e fruttuosa condivisione, i Sacerdoti e i Diaconi delle Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo hanno vissuto in prima persona l’esperienza dei lavori sinodali, dell’essere gruppo chiamato a confrontarsi, ad armonizzare le divergenze di opinione alla luce di un fine più alto, ovvero l’annuncio del Vangelo nella testimonianza, in primo luogo, della fraternità e della carità. Sugli stessi temi, seguendo lo sviluppo della fase diocesana, si confronteranno le associazioni, che in buona parte hanno già iniziato un cammino di condivisione sulle tematiche sinodali, e, successivamente, i fedeli delle singole parrocchie.
La voce della Chiesa “dal basso” convergerà, poi, nelle sintesi diocesane che il Vescovo, S.E. Mons. Giacomo Cirulli, fornirà al coordinamento nazionale del Cammino Sinodale. Voce tra le voci, la sintesi delle Chiese di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo contribuirà a raccontare le attese, le aspirazioni e le esigenze di una Chiesa che, nonostante limiti e difficoltà legate alla sua umana natura, desidera conformarsi sempre più ad immagine del Pastore che la chiama e che, nella sua misericordia, sempre la raduna.
Uscire dai propri schemi per andare incontro all’altro